La prima PCR dedicata al mondo packaging

Dario Rea, CEO IMA Group

 

1. Oggi più che mai la sostenibilità è un tema imprescindibile per ogni azienda. Come state affrontando la transizione ecologica e quali sono i punti su cui vi state orientando?
In IMA Group, affrontiamo la transizione ecologica con un approccio integrato che unisce innovazione e sostenibilità. Questo impegno si traduce in un programma globale strutturato in iniziative concrete e mirate al miglioramento continuo per la tutela ambientale. Tra le diverse iniziative: internamente monitoriamo i consumi energetici in dettaglio, ottimizzando le risorse a livello di macchinari e stabilimenti; esternamente, offriamo ai clienti la piattaforma IMA Sentinel, che consente di monitorare in tempo reale consumi e scarti, supportando strategie sostenibili. Con il primo IMA Supplier Sustainability Forum, abbiamo inoltre coinvolto 150 aziende fornitrici per promuovere un cambiamento positivo e sostenibile lungo tutta la filiera.

2. Insieme a ICMQ avete iniziato un importante percorso per implementare la prima PCR dedicata al mondo packaging. Come è iniziato tutto e perché avete preso questa decisione?
La collaborazione con ICMQ è nata dalla volontà di IMA di contribuire alla definizione di standard sostenibili per il packaging. La PCR (Product Category Rules) permette di stabilire, attraverso un ente terzo accreditato, parametri misurabili per valutare l’impatto ambientale dei nostri prodotti, rispondendo alla crescente richiesta (di trasparenza) da parte del mercato.

3. Quali vantaggi vi aspettate dall’implementazione della PCR?
Ci permette di certificare le analisi di impatto ambientale delle macchine prodotte da IMA, e ciò consente di aumentare la trasparenza su materiali e processi produttivi, rispondendo in modo preciso alle esigenze del mercato. Ci aspettiamo vantaggi in termini di competitività e fiducia da parte dei clienti, poiché potranno contare su dati certi relativi all’impatto ambientale del packaging, rafforzando così la nostra posizione come leader sostenibile.

4. Nel vostro settore dare messaggi positivi ai consumatori riguardanti i materiali e le lavorazioni utilizzate è molto importante. Ritenete che la PCR e poi l’EPD vi potrà essere di supporto nella comunicazione?
Sì, la PCR e successivamente l’EPD rappresentano strumenti preziosi per comunicare il nostro impegno per la sostenibilità in modo trasparente e autorevole. I consumatori sono sempre più attenti a questi temi e queste certificazioni ufficiali ci permettono di rafforzare la fiducia e l’immagine di azienda responsabile.

5. Il percorso è solo all’inizio. Quali saranno gli step futuri?
Continueremo a espandere il numero di prodotti conformi alla PCR e a implementare progressivamente EPD su una gamma più ampia del nostro portfolio. Investiremo in sviluppo per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale, collaborando con partner e istituti di ricerca per mantenere i nostri standard allineati alle best practice globali.