Stefano Luciano – Health Safety and Environment
L’iniziativa del Global Procurement di Enel di coinvolgere i propri fornitori a livello globale, su 13 categorie di prodotto, con il fine di valorizzare le prestazioni ambientali dei loro prodotti tramite l’etichetta ambientale EPD, è certamente ambiziosa e all’avanguardia. Quanto la vostra organizzazione era già pronta a questo tipo di richiesta?
Precedentemente al GP di Enel, Prysmian aveva accumulato esperienza nel campo della Valutazione del Ciclo di Vita (LCA – Life Cycle Assessment), con l’obiettivo di usare questa metodologia come strumento per la quantificazione ed analisi degli impatti ambientali dei propri prodotti. Infatti, l’LCA – che, come noto, costituisce l’impalcatura di base per l’elaborazione degli EPD (Environmental Product Déclarations – Dichiarazioni Ambientali di Prodotto) – era stato da tempo sviluppato per alcune tipologie di cavi, tra cui quelli a bassa e media tensione e con particolari requisiti di riciclabilità. Questo non soltanto per soddisfare i requisiti di alcuni clienti in materia di sostenibilità, ma anche per l’attuazione di una delle linee di indirizzo stabilite nella Politica di Gruppo HSEE, precisamente quella relativa alla prospettiva del ciclo di vita. Da ricordare altresì le certificazioni delle Carbon FootPrint sviluppate per alcuni cavi di bassa e media tensione, la cui metodologia di valutazione – seppur limitata alle emissioni di gas serra (quando l’EPD richiede la valutazione di un’ampia gamma di impatti sull’ambiente) – poggia su una base comune con l’EPD. Da ricordare altresì le EPD sviluppate ai sensi della rilevante PCR del PEP francese e relative a due cavi Telecom a fibra ottica, nonché la partecipazione alla stesura di EPD certificate conformi alla PCR cavi di «Norvegian EPD Foundation » e sviluppate unitamente ai vari operatori della catena di distribuzione, ognuno coinvolto per la parte di sua competenza su iniziativa e sotto il coordinamento del cliente che ha posto dette EPD tra i requisiti di gara.
Quale prodotto della sua azienda ha ottenuto la EPD? Quali sono le sue principali caratteristiche?
Fino a questo momento, nell’ambito del GP Enel cinque EPD relative ad una decina di prodotti Prysmian – costituiti da cavi a media e bassa tensione – hanno ottenuto la certificazione ai sensi delle relative PCR di EPD Italy (PCR n. 16 e n. 7). Altre 7 EPD – costituite da 12 prodotti, tra cui cavi a bassa e media tensione e conduttori – sono attualmente in via di certificazione.
Le EPD pubblicate sul Program Operator EPDItaly godono di visibilità nazionale e internazionale. Sulla base della vostra esperienza, quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione ambientale di prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale/o sui vostri stakeholders?
Le EPD – certificata la conformità alle PCR cavi – sono pubblicate sul sito di EPDItaly, con un indubbio vantaggio commerciale e reputazionale in un contesto in cui l’EPD è posta sempre più frequentemente tra i requisiti di gara. L’elemento reputazionale risultante contribuisce a valorizzare la società nell’ambito della comunità finanziaria e nei confronti di altri stakeholder istituzionali. Oltre a chi ne ha fatto esplicita richiesta ai fini della partecipazione alla gara, tutti i clienti – attuali o potenziali (nella maggior parte dei casi costituiti da grosse società nel caso di Prysmian), nonché i consumatori finali possono aver accesso alle EPD pubblicati ed avere così immediata visibilità delle implicazioni ambientali legate al ciclo di vita specifico di quei prodotti Prysmian oggetto della pubblicazione stessa. A tal proposito, è da sottolineare che secondo le linee guida del « program operator », le EPD di determinati prodotti non possono essere automaticamente estrapolate ad altri prodotti per quanto simili, tuttavia la presenza delle certificazioni accresce la credibilità complessiva dell’impegno aziendale in materia di sostenibilità di prodotto.