Carlo Maramotti – Responsabile Qualità
Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto verso la certificazione volontaria EPD?
L’attenzione alle tematiche ambientali è da sempre nel DNA e nella cultura di Profiltubi e attraverso questa certificazione abbiamo voluto dare una veste formale a tutte le azioni che in azienda portiamo avanti su questo tema.
Ci rendiamo conto di quanto l’attenzione all’ambiente sia sempre più determinante per il mondo che ci circonda e, per l’industria siderurgica in particolare, questo significa affrontare molte sfide.
Questa certificazione dimostra che con passione e competenza tecnica possiamo già oggi costruire un futuro più sostenibile. L’acciaio inoltre ha una caratteristica molto importante: è riciclabile al 100% e per infinite volte. Le acciaierie da decenni utilizzano alte percentuali di rottami di acciaio per produrre i coil che giornalmente riceviamo, di conseguenza anche i nostri prodotti sono ottenuti da materiale riciclato.
Quale prodotto della sua azienda ha ottenuto la EPD? Quali sono le sue principali caratteristiche?
La nostra produzione si concentra sul tubo in acciaio al carbonio elettrosaldato. Il processo produttivo prevede una formatura a freddo seguita da una saldatura longitudinale. Questo processo è replicato su sette linee di profilatura in maniera sostanzialmente identica, per cui – nonostante le differenze nelle dimensioni e nelle qualità di acciaio – tutta la nostra gamma è certificata. I nostri tubi possono essere utilizzati nelle costruzioni, in strutture metalliche e per applicazioni di precisione (serramenti, mobilio, carpenteria leggera).
Quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale?
Il mondo che ci circonda è sempre più attento alle tematiche ambientali e della sostenibilità dei prodotti e dei processi industriali. Questa certificazione ci permette di comunicare e di condividere informazioni su questo tema con i nostri partner in maniera chiara e strutturata. I nostri clienti e gli enti regolatori sono sempre più esigenti; questo tipo di impegno e di trasparenza saranno sempre più importanti nell’orientare le scelte verso determinati prodotti e fornitori selezionati.
Questo si riflette indirettamente sul prodotto e sul consumatore finale, anch’esso sempre più attento a tenere comportamenti sostenibili.
Pensa che EPDItaly possa contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità di prodotto?
Assolutamente sì. Può aiutare ad approfondire questo importante tema in ambienti in cui la produzione industriale è vista spesso solo come fonte di inquinamento. Bisogna essere rigorosi ed evitare che questo tipo di certificazione finisca per essere associata al “green-washing”, sarebbe estremamente deleterio per il sistema in un’epoca in cui è facile perdere credibilità senza ragioni oggettive.
Quanto è importante, secondo lei, la presenza di prodotti sostenibili italiani all’interno di un Program Operator che fa del network internazionale uno dei suoi punti di forza?
In passato questi temi erano spesso collegati ai paesi dell’Europa del nord, ma questa sensibilità è ormai parte del nostro quotidiano in tutti i mercati su cui siamo presenti. È evidente quindi che essere parte di un network internazionale non farà altro che diffondere questa cultura e darà un segnale di come questo tema stia a cuore all’industria italiana che in particolare nel nostro settore è leader in Europa.