Riccardo Romani, Head of Business Development Gruppo Romani S.p.A.
Il Gruppo Romani S.p.A. Industrie Ceramiche, fondato nel 1968, è espressione della più autentica imprenditorialità del Made in Italy. Nato nel segno della passione, della competenza e della ricerca tecnologica, oggi è riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo per lo stile unico delle soluzioni ceramiche proposte.
Il Gruppo Romani, attraverso i suoi brand Serenissima, CIR Ceramiche, Cercom, Cerasarda, Islatiles e Verde racconta una storia industriale ad alto valore artigianale, integrato a un’innovazione tecnica e produttiva proiettata al futuro.
L’azienda emiliana ha deciso di affidarsi a EPDItaly per ottenere la certificazione EPD per l’intera gamma di produzione in grès porcellanato smaltato, spessori compresi tra 8,5mm e 10mm.
A tale proposito, abbiamo intervistato Riccardo Romani, Head of Business Development e terza generazione del Gruppo, che ci ha raccontato le motivazioni che hanno spinto la società ad adottare la certificazione EPD e quali sono i vantaggi di tale documento.
Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto verso la certificazione volontaria EPD?
Nel quotidiano assistiamo a una crescente richiesta di certificazioni in ambito sostenibilità da parte dei nostri stakeholder. Questa tendenza è nata e si è sviluppata principalmente in alcuni mercati esteri, dove i developer stanno diventando sempre più attenti alle questioni ESG (Nord America e Canada, Nord Europa, Middle East, Far East), ma si sta più o meno velocemente diffondendo ovunque, incluso il nostro paese. Inoltre, una EPD specifica per i nostri prodotti rappresenta un significativo passo avanti in termini di trasparenza e, in alcuni paesi, costituisce un vero e proprio pass d’ingresso per partecipare ai sempre più numerosi progetti eco-friendly. Infine, tengo ad aggiungere che la certificazione volontaria EPD rappresenta un passo indispensabile per distinguere la nostra realtà produttiva – tra le migliori del settore – dall’EPD medio settoriale, che fino al 2024 ci ha rappresentato. Desidero infatti sottolineare che Gruppo Romani è da sempre consapevole del proprio impatto ambientale e fortemente impegnato nel miglioramento continuo: in particolare, rientriamo tra gli innovatori che regolarmente si offrono di testare e adottare tecnologie sperimentali e all’avanguardia nella costante ricerca di maggiore efficienza.
Quale/i prodotto/i della sua azienda ha ottenuto la EPD? Quali sono le sue principali caratteristiche?
Gruppo Romani produce grès porcellanato smaltato a elevate prestazioni tecniche, strettamente Made in Italy, e lo commercializza in tutto il mondo. Grazie alle sue eccellenti proprietà, questo prodotto assicura le massime performance fisiche ed è adatto agli utilizzi più disparati, sia in ambienti indoor che outdoor. Con l’obiettivo di certificare al meglio la nostra realtà, abbiamo deciso di conseguire una EPD che abbracciasse tutte le nostre produzioni in gamma spessori compresi tra 8,5mm e 10mm, le quali rappresentano più del 90% del nostro versato annuo.
Quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale?
Come già accennato, una EPD volontaria può offrirci vantaggi concreti in termini di competitività, aprendo le porte a una fetta di mercato che, seppur non determinante al giorno d’oggi, è sicuramente destinata a crescere. È una carta molto importante che si aggiunge al mazzo di strumenti che ci permettono di migliorare la nostra immagine e la nostra reputazione agli occhi dei clienti, che orientano sempre di più le proprie scelte verso tematiche green. Le ricadute sul consumatore finale? Mi auguro soltanto una maggior fiducia verso un Gruppo che da sempre guarda al futuro con ambizione ed è deciso a provarlo con i fatti, al contrario di certe aziende che fanno tanto marketing ma poche azioni concrete.
Pensa che EPDItaly possa contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità di prodotto?
Apprezzo molto il modo in cui questo documento offre al cliente un pacchetto di informazioni completo, permettendogli di comprendere a 360 gradi le caratteristiche della nostra produzione. Oltre agli aspetti tecnici, affronta temi fondamentali come la salute e la sicurezza dei nostri lavoratori e la reference service life, tanto importante quanto, purtroppo spesso, messa in secondo piano: il legislatore europeo non fa distinzione tra una piastrella in grès, che può durare anche 60 anni, e, ad esempio, una bottiglia in vetro che vive pochi minuti! Credo che, come nel caso di EPDItaly, la cultura della sostenibilità vada diffusa solo con una piena consapevolezza del suo significato e nel modo corretto, altrimenti, si rischia non solo di ottenere ben pochi risultati concreti per il nostro futuro, ma anche di arrecare più danni che benefici.
Quanto è importante, secondo lei, la presenza di prodotti sostenibili italiani all’interno di un Program Operator che fa del network internazionale uno dei suoi punti di forza?
È fondamentale. Il marchio Made in Italy è tanto importante – per noi e per il mercato globale – quanto fragile e talvolta esposto a usi impropri o a fraintendimenti. In questo contesto, un program operator internazionale rappresenta un’opportunità strategica per le aziende italiane, offrendo maggiore visibilità e competitività sui mercati globali: garantire ai prodotti italiani strumenti per distinguersi significa non solo proteggerne il valore, ma anche rafforzarne l’identità in un panorama sempre più sfidante. Oggi, il Made in Italy non è più solo sinonimo di tradizione e qualità, ma si lega sempre più ai concetti di innovazione e sostenibilità, e avere i mezzi per dimostrare questi valori è fondamentale per continuare a tutelare il patrimonio delle nostre realtà imprenditoriali.