Intervista alla CEO di Fibre Net Spa, azienda leader nella produzione di materiali compositi fibro rinforzati.
Fibre Net è un’azienda che, da oltre vent’anni, sviluppa e produce in Italia soluzioni e sistemi certificati per il rinforzo strutturale, il miglioramento e l’adeguamento sismico.
La società ha deciso di affidarsi a EPDItaly per ottenere la certificazione EPD dei suoi materiali.
A tal proposito, abbiamo intervistato la CEO di Fibre Net Spa, Cecilia Zampa, la quale ci ha raccontato le motivazioni che hanno spinto Fibre Net ad adottare la certificazione EPD e quali soni i vantaggi di tale documento.
Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto verso la certificazione volontaria EPD?
Come produttori di materiali compositi, innoviamo da oltre 20 anni. Nel settore dell’edilizia tradizionale, siamo stati i primi ad introdurre elementi, appunto, innovativi come le fibre di vetro e carbonio in sostituzione dei quelli tradizionali. Oggi siamo riconosciuti leader di mercato nella produzione di materiali compositi fibro rinforzati.
Se la ricerca e l’innovazione sono parte del nostro DNA, la sostenibilità rappresenta per noi non solo un value driver ma anche una responsabilità sociale tanto che crediamo che ogni nostro prodotto immesso nella filiera delle costruzioni rappresenti di per sé una scelta etica e responsabile, rispettosa della salvaguardia dell’ambiente.
Il mercato sta evolvendo e così anche la nostra consapevolezza e attenzione nel continuo miglioramento dei nostri sistemi, quindi da tempo abbiamo deciso di concentrarci non solo sulle prestazioni meccaniche e di durabilità dei nostri prodotti, ma anche sul loro impatto ambientale. Abbiamo intrapreso volontariamente il percorso della certificazione EPD (Environmental Product Declaration) per offrire alla filiera delle costruzioni uno strumento atto a garantire il valore e la riconoscibilità dei nostri prodotti anche dal punto ambientale.
Siamo stati tra i primi a percorrere anche questa strada perché, mentre i materiali tradizionali da costruzione sono stati oggetto di attenzione nel contesto della sostenibilità già da anni, i prodotti come i nostri sono stati coinvolti in queste dinamiche solo di recente. Abbiamo deciso di occuparci di questi temi il prima possibile per mantenere una posizione preminente anche dal punto di vista dell’attenzione ambientale, attraverso uno strumento che fosse il più possibile oggettivo in un mercato che per i materiali innovativi, personalmente, percepisco ancora confuso.
Oggi, la crescente attenzione verso la qualità dei materiali e delle tecniche costruttive indirizza verso un approccio di sostenibilità. Ciò riteniamo rappresenti una opportunità da cogliere per il mondo delle costruzioni; lo stesso PNRR tanto quanto le PA richiedono una particolare attenzione proprio ai suddetti materiali e tecniche costruttive attraverso strumenti misurabili, e la certificazione EPD ci permette di soddisfare queste esigenze. Ecco che l’ottenimento della certificazione da un ente terzo accreditato ci permette di dimostrare la validità dei risultati dei nostri prodotti e di fornire uno strumento di valutazione ai progettisti
Quale/i prodotto/i della sua azienda ha/hanno ottenuto la EPD? Quali sono le sue principali caratteristiche?
Siamo partiti da un “prodotto” con cui l’azienda è nata e a cui, per tale motivo, siamo particolarmente legati; si tratta di RI-STRUTTURA ovvero il sistema CRM di consolidamento e rinforzo di murature di edifici esistenti. Come si evince non è un unico prodotto, ma è costituito da una serie di elementi che sono stati qualificati proprio per poter offrire al mercato un sistema di rinforzo strutturale che fosse effettivamente coerente con i principi di sostenibilità delineati dalla EPD.
Questo è un primo passo. Il nostro è un percorso in divenire. Abbiamo, infatti, anche molti altri materiali in fase di qualifica; il nostro obiettivo è quello di certificare più prodotti possibile per garantire ai nostri interlocutori una maggiore oggettività per le loro scelte costruttive.
Quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale?
Il vantaggio è principalmente quello di avere una visibilità oggettiva delle caratteristiche di impatto ambientale dei prodotti. Questa non è una nostra interpretazione ma segue quanto dettato dalla Norma UNI EN ISO 14025:2010 che fornisce strumenti riconosciuti per la valutazione del prodotto stesso. Essendo produttori diretti abbiamo la fortuna di poter controllare tutto il nostro processo produttivo: dalla scelta delle materie prime fino al percorso finale di riciclo e questo ci consente di avere una filiera monitorata e sempre di qualità, a garanzia dei nostri clienti.
Ciò vale in particolare per il progettista, ma anche per le imprese perché, nel momento in cui bisogna certificare anche la tecnologia alla base della scelta progettuale, utilizzare un materiale di partenza che possieda determinate caratteristiche certificate è di grande aiuto.
Tutto ciò fa parte di un lungo processo di sensibilizzazione e creazione di una cultura sostenibile che sta portando ad avere stabilimenti e strutture “zero waste” in cui non ci sia spreco di risorse ed energia.
Il consumatore finale è per noi il progettista di un’impresa, ma poi può diventare il privato cittadino che, in un contesto di sostenibilità abitativa, può trarne beneficio.
Pensa che EPDItaly possa contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità di prodotto?
Assolutamente. EPD intende promuovere la cultura della sostenibilità e noi, in quanto azienda, abbiamo deciso di certificarci con EPDItaly proprio perché la risonanza e la base di valutazione è condivisa a livello internazionale.
Poterci presentare, a coloro che stanno guardando con interesse verso questo mercato, con una certificazione riconosciuta a livello internazionale è di grande importanza e, allo stesso tempo, è fondamentale avere personale tecnico e consulenti che attestino il nostro impegno in tutte fasi produttive in ottemperanza alle vigenti normative e good practice.
Quanto è importante, secondo lei, la presenza di prodotti sostenibili italiani all’interno di un Program Operator che fa del network internazionale uno dei suoi punti di forza?
La cultura tecnica italiana a cui noi apparteniamo ha enorme valore all’estero. Noi ci occupiamo di sviluppo di materiali e sistemi di rinforzo strutturale molto utilizzati nella progettazione antisismica rivolgendoci sia al mercato domestico che a quello internazionale. Abbinare la grande competenza riconosciuta all’Italia, in termini di sviluppo di tecnologie antisismiche, al tema della sostenibilità, è un’ottima combinazione. Ciò consente di rafforzare le due anime nello stesso spirito italiano: quella che riguarda la tecnica della sicurezza e quella della sostenibilità.