Un uso sostenibile nel Bilancio di massa

Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta… (Ryszard Kapuscinski)
Il percorso di EPDItaly si arricchisce di nuove esperienze tecniche che dimostrano, senza ombra di dubbio, gli sforzi dei produttori nel settore della sostenibilità, nonché le tecniche utilizzate dagli stessi per valorizzare i propri prodotti.
Una di queste consiste nel valorizzare le componenti “sostenibili” dei prodotti, quando esse non sono più rintracciabili all’interno del prodotto stesso, evenienza dovuta ad esempio a particolari processi produttivi. In questo caso per poter valorizzare quella determinata componente “sostenibile” viene in aiuto il cosiddetto approccio al Bilancio di massa (Mass Balance Approach MBA), per il quale ogni processo (anche quello che “disperde” la caratteristica sostenibile intrinseca del materiale), assolve il principio di conservazione della massa.
Tale principio è adottato per lo sviluppo del ciclo di vita LCA di un prodotto ai fini della redazione di una Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD, sia nel caso in cui la caratteristica intrinseca del materiale (ad esempio il contenuto di riciclato, o il contenuto di materiale biologico) sia tracciata attraverso i processi produttivi (ad esempio entrano 35 kg ed escono 35 kg), sia quando tale caratteristica si “perde” attraverso il flusso produttivo. Non è inconsueto, infatti, riconoscere alcune situazioni nel mercato che il recente Standard Internazionale prEN 15941:2022 “Sustainability of construction works – Data quality for environmental assessment of products and construction work – Selection and use of data” tratta all’interno di un apposito capitolo: “Un produttore che utilizza il 50% di input di origine biologica e il 50% di origine fossile non tiene traccia di quali prodotti utilizzano esattamente quali input, ma emette un apposito claim solo per il 50% della produzione del prodotto che utilizza il 100% di input di origine biologica.”
Tale approccio, nonostante incoraggi l’uso di materie prime rinnovabili, potrebbe creare il problema di non riflettere la realtà fisica del prodotto. In ambito Eco Platform si ha il timore che si possa creare una sorta di greenwashing che potrebbe compromettere l’immagine e la credibilità della EPD.
La stessa Eco Platform ha creato un apposito gruppo di lavoro al fine di definire delle linee guida che potessero essere condivise a livello europeo dai vari Program Operator.
I tecnici di EPDItaly sono stati coinvolti in modo proattivo al fine di proporre soluzioni condivise per gestire l’MBA. Purtroppo le soluzioni proposte hanno incontrato posizioni contrastanti tra i colleghi e pertanto, in assenza di una regolamentazione da parte della Commissione Europea, Eco Platform attualmente non consente l’MBA nelle EPD dei prodotti da costruzione (Eco EPD).
Per questo motivo Eco Platform si è proposta come interlocutrice del CEN TC 350 per contribuire all’attività di standardizzazione, e della Comunità Europea al fine di trovare delle Linee Guida da tutti accettabili. EPDItaly ha chiesto di entrare a far parte della Task force che ha il compito di proporre tali Linee Guida.
Ben sapendo che tale aspetto è critico per alcuni mercati, EPDItaly continua a monitorarne l’andamento e le decisioni prese a livello internazionale, al fine di garantire la trasparenza sul mercato.