Alessandra Salvarani – Member of the Executive Board & Vice President
Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto verso la certificazione volontaria EPD?
Gresmalt ha intrapreso un percorso verso la sostenibilità dei processi produttivi e dei modelli organizzativi nel 2015, fondato sulle, a quel tempo emergenti, tecnologie dell’Industria 4.0. Da allora l’azienda ha progressivamente selezionato, perfezionato e implementato strumenti per valutare le performance di sostenibilità (ambientale, economica, sociale e tecnologica) in tempo reale, sfruttando le grandi potenzialità della digitalizzazione per la raccolta ed elaborazione dei dati. Ora, dopo aver validato i sistemi di valutazione della sostenibilità e raccolto ed elaborato dati ambientali, tecnologici e socio-economici, Gresmalt ambisce a legittimare e a conferire credibilità a tale impegno agli occhi dei propri clienti e più in generale dei propri stakeholder. La dichiarazione ambientale EPD rappresenta il primo passo nella direzione di una strategia di trasparenza e autorevolezza volta a fornire informazioni validate da verificatori accreditati e soprattutto sempre comprovabili, qualora le parti interessate volessero accertarlo.
Quale prodotto della sua azienda ha ottenuto la EPD? Quali sono le sue principali caratteristiche?
La EPD di Gresmalt si riferisce alle piastrelle in “gres porcellanato” (EN 14411 – ISO 13006 – Gruppo B1a), ovvero un materiale ceramico tecnicamente molto performante impiegato in edilizia per pavimenti e rivestimenti di superfici, sia in ambiente interno che esterno. Il processo di fabbricazione prevede l’impiego di georisorse (argille, caolini, feldspati e sabbie) per la preparazione dell’impasto e pressatura del supporto delle piastrelle che verrà poi smaltato e decorato digitalmente prima della cottura in forni continui su rulli refrattari alla temperatura di 1220-1230°C. Il processo di densificazione del manufatto smaltato durante la cottura, con eliminazione della porosità residua e formazione di legami tra le particelle dell’impasto ceramico, viene indicato come sinterizzazione. Il gres porcellanato si distingue, tra gli altri materiali da costruzioni, per un elevato grado di sinterizzazione che conferisce al prodotto proprietà apprezzate dagli utilizzatori, quali: resistenza meccanica, ingelività e pulibilità.
Quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale?
Con la EPD Gresmalt intende rispondere alla sempre più diffusa sensibilità ambientale di progettisti e utilizzatori del materiale ceramico dimostrando, con dati oggettivi e verificati, il nostro impegno ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto. Ne consegue che la EPD diventa anche un importante strumento per contrastare le azioni di greenwashing intraprese da produttori non altrettanto responsabili. Infine, la scelta di includere nella EPD la valutazione comparativa dell’impatto ambientale elaborata in un caso tenendo conto anche dell’impatto generato dagli impianti produttivi e dall’altro escludendoli, fornisce agli stakeholder una comunicazione trasparente sulle prestazioni dei nostri tre stabilimenti e dei prodotti che fabbrichiamo.
Pensa che EPD Italy possa contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità di prodotto?
Certamente EPDItaly può esercitare un ruolo chiave nella diffusione della cultura della sostenibilità, soprattutto in qualità di garante della corretta applicazione della UNI EN 15804:2019 e della modalità di esecuzione dei protocolli di analisi della valutazione dell’impatto ambientale (LCA), che insieme costituiscono il fondamento metodologico della EPD.
Quanto è importante, secondo lei, la presenza di prodotti sostenibili italiani all’interno di un Program Operator che fa del network internazionale uno dei suoi punti di forza?
Per un’impresa come Gresmalt, fortemente orientata ai mercati internazionali, accedere direttamente al mutuo riconoscimento della EPD da parte dei principali Program Operator mondiali, vuol dire promuovere la conoscenza del Made in Italy nella sua dimensione non solo estetica, ma anche di fabbricazione responsabile.