Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto verso la certificazione volontaria EPD?
Valsir spa è da sempre fedele ai principi di sostenibilità nell’attuazione dei processi industriali e nello sviluppo dei propri prodotti. Sono molte le certificazioni di tipo volontario che nel corso degli anni abbiamo ottenuto. L’azienda, che è certificata ISO 9001 e ISO 14001, è stata fra le prime 300 in Italia ad ottenere la certificazione ISO 50001 del proprio Sistema di Gestione dell’Energia.
Ogni anno investe una quota importante del proprio fatturato nel miglioramento continuo dell’efficienza energetica dei propri processi e nell’aumento della quota di energia da fonte rinnovabile. Solo nel 2021, abbiamo installato 1.6 MWp di fotovoltaico, incrementando del 45% la potenza installata. Dal 2020 è attivo anche un impianto di trigenerazione che soddisfa il 50% del fabbisogno elettrico ed il 100% di quello termico e frigorifero del sito di Vobarno, dove produciamo il nostro tubo multistrato Pexal.
Questa politica di sostenibilità si traduce inevitabilmente in un minore impatto ambientale dei nostri prodotti, e il traguardo della certificazione EPD ottenuta ci motiva a procedere con ancora più determinazione lungo la strada della decarbonizzazione.
Quale prodotto della sua azienda ha ottenuto la EPD? Quali sono le sue principali caratteristiche?
Abbiamo ottenuto la certificazione EPD per le principali soluzioni tecnologiche di nostra produzione: i sistemi di scarico fonoisolanti ad alte prestazioni PP3, Triplus e Blackfire, i sistemi di adduzione idrica – composti dalla tubazione multistrato Pexal e dalle tre gamme di raccorderie PexalEasy, Bravopress e PexalBrass – e le cassette di risciacquo TropeaS, caratterizzate dal ridotto consumo idrico e dall’elevata silenziosità. Ma non ci fermiamo qui: prevediamo di estendere la certificazione EPD a molte altre gamme, a dimostrazione di quanto oggi sia fondamentale la sostenibilità dei prodotti e processi produttivi.
Quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale?
Il vantaggio principale è quello di aver acquisito una maggiore consapevolezza delle fasi del ciclo di vita che impattano maggiormente dal punto di vista ambientale sui nostri prodotti. Tutto questo ci consente di poter effettuare delle scelte strategiche mirate ed orientate a ridurne o mitigarne l’impatto.
Ad oggi sono ancora molti gli ostacoli da superare, soprattutto di tipo culturale e normativo, per rendere questo strumento davvero utile, efficace e funzionale. Ma siamo convinti che a breve i tempi saranno maturi, e noi saremo già pronti per rendere ancora più “circolari” e sostenibili i nostri prodotti.
Pensa che EPDItaly possa contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità di prodotto?
Certamente. Il tema della sostenibilità di prodotto è sempre più attuale, ma c’è ancora un grande margine di crescita. Ogni trasformazione culturale è un fenomeno molto complesso: ma una volta innescato, il circolo virtuoso è irreversibile. Sostenere con continuità le politiche di decarbonizzazione, anche attraverso l’utilizzo consapevole di prodotti sostenibili a basso impatto ambientale, è parte di quel processo di cambiamento a cui tutti siamo tenuti a partecipare.
Quanto è importante, secondo lei, la presenza di prodotti sostenibili italiani all’interno di un Program Operator che fa del network internazionale uno dei suoi punti di forza?
Credo che sia fondamentale per ribadire su scala internazionale la qualità dei prodotti “Made in Italy”, potendo orgogliosamente aggiungere che sono realizzati “in a sustainable way”.