L’iniziativa del Global Procurement di Enel di coinvolgere i propri fornitori a livello globale, su 13 categorie di prodotto, con il fine di valorizzarne le prestazioni tramite l’etichetta ambientale EPD, è certamente ambiziosa e all’avanguardia. Quanto la vostra organizzazione era già pronta a questo tipo di richiesta?
ABB ha accolto con favore l’iniziativa del global procurement di Enel. Il tema della sostenibilità ha radici profonde in ABB, che ha pubblicato il suo primo sustainability report nel 2000 e ha cominciato a pubblicare EPD di prodotto nel 2002. A novembre del 2020, ABB ha dichiarato la propria strategia di sostenibilità che punta al 2030, includendo anche gli aspetti della sostenibilità ambientale dei prodotti, oltre a quelli delle proprie fabbriche e della catena di fornitura. In questi due anni di intensa collaborazione con Enel abbiamo apprezzato la sistematicità e la concretezza con le quali Enel sta perseguendo questi approcci, risolvendo uno alla volta tutti gli ostacoli in modo proattivo. Un esempio che mi piace segnalare è quello relativo alle PCR. Le PCR (Product Category Rules) sono quelle regole che definiscono in modo univoco come vanno valutate le prestazioni ambientali di un prodotto, e tengono conto di moltissimi parametri, tra cui le ore previste di funzionamento giornaliero, la vita utile, oppure il grado effettivo di cimento rispetto alle massime prestazioni ammesse. Enel, sulla base dell’enorme esperienza accumulata nei suoi impianti, ha proposto una PCR specifica dedicata ad apparecchiature per la distribuzione elettrica, che ha consentito ai suoi fornitori di fornire prestazioni ambientali sempre più rispondenti al reale utilizzo.
Quale prodotto della sua azienda ha ottenuto la EPD? Quali sono le sue principali caratteristiche?
ABB ha sinora certificato l’EPD di 9 prodotti, basati sulle PCR di Enel, che coprono diverse tipologie all’interno di tre delle 13 categorie che sono oggetto della analisi di Enel. Si va dagli interruttori di bassa tensione a quelli in media tensione, fino ai quadri di media tensione con isolamento in aria o in gas.
L’EPD pubblicate dal Program Operator EPDItaly godono di visibilità nazionale e internazionale. Sulla base della vostra esperienza, quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione ambientale di prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale/o sui vostri stakeholders?
La collaborazione con un Program Operator e la pubblicazione di una EPD sul suo sito è indice di serietà, di trasparenza e di concretezza che coinvolge il prodotto e tutta la sua filiera. Il Program Operator si assicura della veridicità dei dati utilizzati per il calcolo del ciclo di vita, della completezza della lista dei materiali e delle relative lavorazioni, verifica la parte dei consumi aziendali da ascrivere alla singola linea di produzione e si spinge ad analizzare gli aspetti del fine vita. Io penso che la principale ricaduta sull’utilizzatore finale dei nostri prodotti sia la disponibilità di un rendiconto validato e corretto delle prestazioni ambientali, che possa certificare l’impegno con il quale selezioniamo la nostra catena di fornitura, progettiamo i nostri modelli e rendiamo più sostenibili le nostre fabbriche.