Giorgio Franzese – Responsabile Marketing e vendite
Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto verso la certificazione volontaria EPD?
Le motivazioni che ci hanno spinto ad ottenere questa certificazione in maniera volontaria sono state diverse. Innanzitutto la voglia di arrivare primi nel nostro settore ad ottenere questa certificazione, spinti dalla voglia di essere percepiti sul mercato come un’azienda avanguardista e con lo sguardo rivolto al futuro. Lavoriamo da tre generazioni a contatto con il materiale più sostenibile al mondo: l’alluminio. Essendo il materiale riciclabile per antonomasia, ci è venuto naturale valorizzarlo nella sua caratteristica principale: è riciclabile al 100% e può essere riciclato infinite volte, senza perdere le sue peculiarità.
Quale prodotto della sua azienda ha ottenuto la EPD? Quali sono le sue principali caratteristiche?
Abbiamo certificato i seguenti sistemi per serramenti: CX700 AS: prodotto volto alla realizzazione di finestre moderne dove l’anta della finestra scompare e crea un effetto tutto vetro; HX160: sistema alzante scorrevole per la realizzazione di vetrate molto ampie larghe anche 4 metri ad anta; CX700HP e CX 850PH: per finestre battenti dalle alte performance acustiche e termiche; SX110: uno scorrevole versatile pensato per locali pubblici e abitazioni private; MX166: il prodotto più richiesto dai professionisti per abitazioni di lusso, lo scorrevole panoramico per godere della massima luce e della vista verso l’esterno, grazie ai suoi profili minimal.
Quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale?
La dichiarazione ambientale di prodotto ci permette di essere più attrattivi verso i professionisti che ricercano prodotti green ecosostenibili per i loro progetti, sempre più attenti al ciclo di vita dei prodotti da loro utilizzati. Le ricadute sul consumatore finale oggi sono quasi inesistenti; si poteva fare di più a livello governativo, ad esempio estendendo i criteri CAM per le finestre da SuperBonus, come successo invece per altri materiali. Siamo consapevoli che nel breve periodo è un costo ma oggi l’ecosostenibilità è un valore aggiunto non soltanto dei singoli prodotti ma di tutta l’azienda e ne aumenta il riconoscimento. Il consumatore di oggi e, ancora di più, quello di domani sarà attento ad acquistare prodotti sostenibili.
Pensa che EPDItaly possa contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità di prodotto?
Ecco che ci ricolleghiamo immediatamente alla risposta precedente. Certo che può farlo, cercando di fare rete insieme ai vari stakeholder spingendo il governo ad estendere e adottare i criteri CAM sulle nuove costruzioni e/o sulle ristrutturazioni per chi vuole ottenere bonus statali.
Quanto è importante, secondo lei, la presenza di prodotti sostenibili italiani all’interno di un Program Operator che fa del network internazionale uno dei suoi punti di forza?
E’ importante per far capire al mondo che l’Italia c’è. Ultimamente lo stiamo dimostrando in ogni disciplina sportiva; è bene dimostrare che ci siamo anche quando il tema è la sostenibilità. Il Made in Italy è uno dei brand più famosi al mondo e partiamo avvantaggiati. Abbiamo l’opportunità che i nostri prodotti vengano conosciuti anche da aziende fuori dal contesto nazionale all’ interno del network ampliando così i nostri orizzonti e avviando, possibilmente, nuove collaborazioni internazionali.