Intervista a Dario Mantovanelli, Responsabile Project Sales, Wienerberger S.p.a. Unipersonale.
Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto verso la certificazione volontaria EPD?
La nostra azienda ha sempre guardato con la massima attenzione all’evoluzione delle tematiche inerenti alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare. I nostri prodotti hanno delle caratteristiche uniche, che li rendono particolarmente attinenti a queste materie, quindi per noi è stato un percorso naturale approcciarci all’etichetta ambientale di tipo III, nell’ottica di fornire ai nostri clienti una tracciabilità di prodotto chiara e trasparente.
Il blocco in laterizio WIENERBERGER ha ottenuto la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, quali sono le sue principali caratteristiche?
I laterizi, dal punto di vista della sostenibilità, offrono dei grandi vantaggi: oltre alla durabilità, che rende questo materiale un prodotto unico nel mondo dell’edilizia, un altro importante valore aggiunto è legato alle materie prime utilizzate per produrli, prime fra tutte l’argilla. Queste materie prime fanno sì che il laterizio possa essere totalmente riciclato in tutte le sue fasi, garantendo quindi un impatto limitato del prodotto sull’ambiente. A questi elementi si aggiungono un’elevata prestazione termica, che permette di realizzare edifici nZEB in laterizio, e un ottimo comportamento al fuoco, essendo il laterizio in classe A1.
Quali sono i principali vantaggi ottenuti dalla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto? Quali le ricadute sul consumatore finale?
La natura estremamente tecnica del documento EPD non lo rende adatto ad una lettura da parte del consumatore finale, che possa ad esempio guidarlo nella scelta di un prodotto rispetto ad un altro. Le ricadute positive però ci sono comunque, e passano attraverso i CAM. Grazie anche al Decreto Rilancio e al Bonus 110%, che richiede la conformità ai CAM per i prodotti che dovranno essere utilizzati negli interventi di efficientamento energetico e adeguamento sismico, si creerà un circolo virtuoso che stimolerà la richiesta di prodotti “sostenibili”, con ricadute positive per l’ambiente e per la qualità del costruito e con conseguenti vantaggi anche per il consumatore finale.
Pensa che EPDItaly possa contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità di prodotto?
Assolutamente sì, ma è fondamentale un processo di formazione nei confronti degli attori coinvolti nel processo edile: penso soprattutto a stazioni appaltanti, imprese edili e progettisti.
Quanto è importante, secondo lei, la presenza di prodotti sostenibili italiani all’interno di un Program Operator che fa del network internazionale uno dei suoi punti di forza?
É sicuramente importante: questo tipo di certificazioni devono essere riconosciute e riconoscibili a livello internazionale, per un loro uso più efficacie e sistematico.