Intervista a Michele Destro, Responsabile R&S e marketing – Gruppo Stabila
Siete il primo produttore italiano di blocchi in laterizio ad aver intrapreso la certificazione EPDItaly. Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto in questa direzione?
Semplicemente una, il nostro DNA… da sempre contraddistinto per qualità, innovazione e strenua attenzione per l’ambiente. Qualità attestata, da quasi tre lustri, in Categoria I° dal più severo e rigoroso sistema di certificazione 2+. Innovazione (e ricerca), che in questi anni ha prodotto materiali e soluzioni che sono ormai un unicum per il mercato dell’edilizia. E non per ultimo la salvaguardia dell’ambiente, che l’azienda ha considerato, in tempi non sospetti, un obiettivo di primaria importanza. Lo testimoniano le nostre certificazioni Uni En Iso 14001 – Sistema di Gestione Ambientale – e Uni En Iso 14021 sul contenuto e uso conforme delle materie riciclate. Questa è la premessa che ci ha portato ad intraprendere il percorso EPD.
Quali sono per una azienda i vantaggi che derivano da una certificazione EPD e dal relativo Life Cycle Assessment?
In primis, certamente, l’assoluta trasparenza dei valori, reali e non stimati, sull’effettivo impatto ambientale che la certificazione permette di trasmettere agli attori della filiera (progettisti e committenti) e in secundis, il conseguimento di un più dettagliato monitoraggio delle singole fasi produttive, per una maggiore ottimizzazione di processo.
Il Gruppo Stabila, con estrema caparbietà e convinzione, ha portato a termine un non facile iter, vista anche l’assenza del più banale benchmark, che ha consentito di tradurre egregiamente in numeri il lavoro svolto di questi anni sulla sostenibilità di processo funzionale alla riduzione dell’impatto ambientale. Continui e puntuali sono stati gli investimenti sulla ricerca e innovazione che hanno consentito, mantenendo inderogabilmente inalterata la qualità, una decisa riduzione delle materie di rifiuto attraverso un incremento del recupero e riutilizzo degli scarti, riducendo il consumo delle materie prime e, allo stesso tempo, le fonti energetiche. La certificazione EPD si è quindi rivelato un eccellente strumento di analisi capace di quantificare e valorizzare il nostro impegno.
Quanto è importante secondo lei la presenza di prodotti sostenibili made in Italy all’interno di un Program Operator che fa del network internazionale uno dei suoi punti di forza?
Sostenibilità ambientale, economia circolare, produzioni consapevoli sono le nuove mission legate non a semplici slogan ma ad una realtà che richiede risposte immediate. Pensare, poi, che ciò che accade a migliaia di km da noi possa non interferire con l’ambiente che ci circonda è quanto di più sbagliato e forviante. Quindi un Program Operator, che annovera tra i principali obiettivi il “fare” network internazionale, è condicio sine qua non per non solo condividere esperienze e soluzioni, ma diventare il vero transfer di cultura sulle corrette azioni da attuare per la sostenibilità.