Riportiamo l’intervista a Luigi Di Carlantonio, rilasciata a giugno nel suo ruolo di Presidente ANDIL. L’associazione è stata incorporata dall’Associazione Confindustria Ceramica a fine luglio.
ANDIL e Confindustria Ceramica sono sempre state in prima linea nel settore della sostenibilità. Ritiene che la “fusione” delle due Associazioni possa portare un ulteriore stimolo allo sviluppo sostenibile? Quali sono gli obiettivi a breve e lungo periodo che vi ponete in questo ambito?
Entrambe le associazioni hanno puntato fortemente sulla sostenibilità come elemento distintivo di una produzione attenta alle tematiche ambientali ed entrambe hanno individuato nell’EPD lo strumento più completo ed idoneo per rappresentare gli impatti associati non solo alla produzione, ma all’intero ciclo di vita.
Tutto ciò nella consapevolezza che l’elevata durabilità dei prodotti ceramici e la loro positiva funzione durante la fase d’uso, nel contenimento dei consumi energetici e nell’assenza di rilasci di sostanze nocive, rendono i materiali ceramici da preferire anche sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale, oltre che per funzionalità ed estetica.
L’obiettivo è accrescere la comunicazione ambientale e il valore della sostenibilità. L’EPD media settoriale, che copre le produzioni di Gres porcellanato delle imprese italiane aderenti a Confindustria Ceramica, è un utile strumento e l’LCA tool, sviluppato per facilitare l’elaborazione dello studio LCA delle piastrelle, che è alla base delle EPD, è di assoluto valore per comunicare la sostenibilità delle diverse produzioni.
Industrie Cotto Possagno, Terreal Italia e Gruppo Stabila/Dosson sono le prime tre aziende in Italia ad aver pubblicato la propria EPD all’interno del Programma EPDItaly (per le tegole e i blocchi in laterizio). Ritiene che, grazie alla valorizzazione dell’eccellenza italiana, il settore del laterizio possa “approdare” in Europa?
Dopo i primi tentativi di una decina di anni fa, possiamo finalmente compiacerci del fatto che anche l’industria dei laterizi ha le sue EPD, grazie anche all’opportunità offerta dal progetto Life Herotile che prevedeva appunto l’EPD per le tegole innovative, sviluppate in Italia nell’ambito del progetto (www.lifeherotile.eu). Ed è solo l’inizio, perché sappiamo che altre importanti realtà produttive stanno per completare il percorso della Dichiarazione Ambientale.
Per quanto riguarda l’effetto sul mercato, non c’è dubbio che l’EPD è un bel biglietto da visita anche per l’estero.
Come reputa l’iniziativa di EPDItaly, Program Operator Italiano?
Direi: fondamentale! Eravamo tagliati fuori dal circuito europeo EcoPlatform e con EPDItaly abbiamo riempito questo vuoto, che avrebbe penalizzato le aziende italiane.
Inoltre, la costante ricerca di accordi con i principali Program Operator internazionali, per il mutuo riconoscimento delle EPD anche negli altri Paesi, senza ulteriori verifiche, accresce il valore della certificazione, soprattutto per le piastrelle ceramiche italiane, che hanno un’elevatissima propensione all’esportazione.